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Visualizzazione dei post da 2025

Sempre la stessa scena: la vita nei circuiti invisibili dello schema

  "Porto addosso tutte le ferite delle battaglie che ho evitato". Fernando Pessoa coglie in queste parole una verità silenziosa e potente. Quelle battaglie che non abbiamo combattuto – per paura, per mancanza di strumenti, per amore – ci segnano comunque. Restano dentro di noi come impronte invisibili, trasformandosi in schemi disfunzionali: modi ripetitivi di pensare, sentire e reagire, che ci fanno inciampare sempre nello stesso punto, anche quando cambiano i luoghi e i volti. Questi schemi nascono quando, nell’infanzia, bisogni fondamentali come l’accoglienza, la protezione, la validazione o l’autonomia non vengono soddisfatti. In quei vuoti, impariamo strategie di sopravvivenza: essere perfetti per meritare amore, controllare per sentirsi al sicuro, annullarsi per essere accettati. Con gli anni, quelle strategie diventano copioni interiori che plasmano le nostre relazioni e il nostro modo di percepirci. Beck li ha chiamati “schemi cognitivi negativi”, Young li definisce...

L'architettura dell'autosabotaggio: schemi mentali e barriere invisibili

  Ci sono momenti in cui ci sembra di lottare contro il mondo, ostacolati da eventi esterni e circostanze fuori dal nostro controllo. Eppure, più spesso di quanto immaginiamo, ciò che realmente ci trattiene nasce dentro di noi. Come nella fotografia che accompagna questo articolo – una donna con il volto coperto dalle mani – ci capita di frapporre una distanza invisibile tra ciò che siamo e ciò che vorremmo diventare. Ho scattato personalmente questa immagine, come tutte quelle che accompagnano i miei articoli: sono parte integrante del messaggio, uno specchio visivo delle dinamiche interiori che esploro. In quel gesto – che può essere sia difesa che prigionia – ho voluto raccontare ciò che spesso accade dentro di noi: una protezione inizialmente necessaria che, nel tempo, rischia di trasformarsi in barriera. L’autosabotaggio è una dinamica silenziosa e profonda. Non si presenta in modo eclatante: si insinua nei pensieri più razionali, travestito da prudenza, senso di realtà, o buo...

Aspettative: mettere a fuoco ciò che conta davvero

 “ " Liberarci dalle aspettative degli altri, per restituirci a noi stessi.” Queste parole della scrittrice americana Joan Didion sembrano racchiudere un segreto antico e potente, che riecheggia in ciascuno di noi quando ci troviamo intrappolati nel labirinto di ciò che dovremmo essere . È un invito, quello della  Didion, a ritornare al nucleo della nostra autenticità, a spezzare quelle catene invisibili fatte di approvazioni, giudizi e standard che, silenziosamente, ci allontanano da noi stessi. Le aspettative sono ingannevoli. All’inizio sembrano una bussola, un faro che ci guida verso ciò che desideriamo. Ma troppo spesso, anziché essere una forza propulsiva, diventano una trappola emotiva. Ci ritroviamo a inseguire ideali irrealistici, pensando che la felicità sia un premio da guadagnare, qualcosa che ci aspetta dopo . Dopo un successo, dopo un cambiamento, dopo un traguardo. E così, anziché vivere il presente, ci immergiamo in un continuo rimandare, inseguendo un’asticel...