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Il comportamento umano è incredibilmente flessibile










Questo monito sulla flessibilità umana, arriva da una leggenda vivente della psicologia statunitense contemporanea  Philip George Zimbardo ( di origine siciliana, i nonni erano di Cammarata provincia di Agrigento). 

Tra le  tante teorie  studiate dallo psicologo sociale   quella che oggi vi voglio, brevemente illustrare    è sulla psicologia del tempo. ( se vi va cliccate qui per visionare la conferenza ted dello stesso)

Essendo uno psicologo sociale, la sua lettura osservativa verte e studia  in che modo il comportamento delle persone viene influenzato dal contesto sociale in cui sono immerse.

Risale al 2009 la sua teorizzazione descritta nel libro Il paradosso del tempo. La nuova psicologia del tempo che cambierà la tua vita,  testo scritto insieme a  John Boyd  edito da Mondadori dove gli autori  propongono una misura della prospettiva temporale (TP), considerandola una dimensione di personalità relativamente stabile in base alla quale differenziare gli individui. 

Ma cos'è la prospettiva temporale?

Quella secondo cui  ciascuno di noi ha un orientamento o verso il passato o verso il presente o verso il futuro e che questo orientamento secondo lo psicologo americano è stabilito dall'educazione,  dalla cultura familiare, dalle scelte etiche, dalla classe sociale, dalle pressioni ambientali. 

La prospettiva temporale influenzerebbe in modo sottile e inconscio il comportamento in termini di successo, di raggiungimento degli scopi, di assunzione di responsabilità, di ricerca delle emozioni, di dipendenza, di senso di colpa, di vissuto.

In questo testo gli autori testimoniano la loro convinzione  che la psicologia dovrà sempre più orientarsi a una sorta di «terapia del tempo», in grado di restituire agli individui la capacità di «leggere» il contesto cognitivo, affettivo, motivazionale e relazionale in un’equilibrata prospettiva temporale, in modo tale da rendere ognuno pronto a orientarsi fra ricordi passati, vissuti presenti e, soprattutto, conseguenze future delle proprie azioni.

E voi, gentili lettori che siete arrivati fin qui, riuscite a individuare la prospettiva temporale verso cui vi orientate?

Commenti

Io, personalmente, mi oriento sul qui e ora, del quale parlarono i latini ma anche le filosofie orientali e, in genere, sciamaniche. Non si tratta del presente ma di quell'attimo meditativo che finisce per cancellare il tempo stesso annullando l'ego e proiettando verso altre dimensioni.

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