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E se per esperire cultura anziché leggere leggere leggere libri ascoltassimo anche audiolibri? Il mio anche, ha una veste propositiva poiché l'audiolibro non esclude il libro, anzi sono due mezzi che contribuiscono a dare valore al monito pasoliniano.
Riscontro nella quotidianità pregiudizi e resistenze verso gli audiolibri, in realtà ascoltare un audiolibro è un estensione dell'esperienza letteraria non il suo rimpiazzo, l'ascolto è complementare alla lettura non in competizione.
L'audiolibro, secondo i filosofi contemporanei Gancitano e Colamedici, è un avanguardia ancestrale, avanguardia perché propugna una nuova espressione in contrasto con la tradizione e con il gusto corrente nel quale possiamo testarne la validità e svagarci, ancestrale perché rimanda all'antica oralità delle storie popolari raccontate dai cantori.
A mio avviso, è fuor di dubbio che sia un esperienza alternativa alla lettura e risulta sterile farne una gerarchizzazione, anzi l'audiolibro spesso avvicina persone non abituate alla lettura o può rivelarsi occasione di riavvicinamento per coloro che se ne allontanano.
L'audiolibro, inoltre, permette l’ascolto durante qualsiasi momento della giornata, anche mentre si svolgono altre attività ( durante le faccende domestiche o i lunghi tragitti in macchina ad esempio). E’ anche molto trasversale, perché rimuove il senso di imbarazzo o di inadeguatezza che molte persone possono avere davanti a un libro di molte pagine. Lasciarsi emozionare da una voce è una dimensione nuova e da provare, un occasione per allenarsi a sapere ascoltare, un vero piacere, utile perché vuol dire che ci siamo ritagliati uno spazio per noi stessi nelle infinite occupazioni, impegni e pensieri che ci attraversano ogni giorno.
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