Passa ai contenuti principali

Non puoi trasformare ciò che non accetti

 






Avete paura di rimanere in compagnia dei vostri pensieri? vi sentite oppressi dalla routine quotidiana e non riuscite ad avere del tempo per voi stessi? avvertite  angoscia    e siete ossessionati da un pensiero? insoddisfazione e stanchezza mentale sono i vostri compagni fedeli? I vostri  percorsi mentali sono tortuosi e le risposte ai vostri interrogativi non si presentano?

 Le possibili soluzioni ai quesiti suddetti sono tante ( eccone alcuni), ovvero: negare il problema, rimuginarlo o  procrastinarlo, non dare alcun ascolto al vostro vissuto interiore, compiangervi, lamentarvi, oppure  scegliere di rivolgervi ad  uno specialista  che vi aiuti e vi sostenga in un cambiamento aspirato, pensato  ma che non riuscite  ad agire.
Fermo restando di quale sarà la vostra decisione, il prerequisito di qualsiasi cambiamento auspicato è  accettare ciò che si vuole trasformare. Non esiste accettazione senza trasformazione. 
Quello che occorre fare in questi casi è di adottare il pensiero di un monaco, si avete capito bene di un monaco! Non diventare un monaco ma pensare come un monaco.
E' Jay Shetty, un giovane monaco indù diventato successivamente scrittore,  a suggerircelo. 
Personalmente e professionalmente lo trovo interessante  come approccio e pertanto ve lo suggerisco, in quanto lo stesso ex monaco è un fan come me della promozione della salute mentale e della crescita personale. 
Il libro in questione è Pensa come un monaco Allena la tua mente per trovare tranquillità, riparare il passato e preparare il futuro pubblicato nel 2020 dalla casa editrice Mondadori. 


In questo libro coinvolgente e convincente Shetty scrive : "pensare come un monaco significa immaginare un altro modo di vedere e affrontare la vita. Una via di ribellione, distacco, riscoperta, significato, concentrazione, disciplina...e servizio". L'intento dell'autore, di origine indiana,  è quella di accompagnarci in un cammino  (corredato da tanti esercizi) di rallentamento dei tempi. Un invito esplicito a spegnere l' interruttore della cultura della performance e accendere quello dell'accettazione e dell'ascolto intimo e attivo, solo così si può  avviare  un vera e autentica trasformazione di sé.

Nota per i curiosi: cliccate qui se volete vedere un intervista a Jay Shetty sottotitolata in italiano.

Commenti

Post popolari in questo blog

Aspettative: mettere a fuoco ciò che conta davvero

 “ " Liberarci dalle aspettative degli altri, per restituirci a noi stessi.” Queste parole della scrittrice americana Joan Didion sembrano racchiudere un segreto antico e potente, che riecheggia in ciascuno di noi quando ci troviamo intrappolati nel labirinto di ciò che dovremmo essere . È un invito, quello della  Didion, a ritornare al nucleo della nostra autenticità, a spezzare quelle catene invisibili fatte di approvazioni, giudizi e standard che, silenziosamente, ci allontanano da noi stessi. Le aspettative sono ingannevoli. All’inizio sembrano una bussola, un faro che ci guida verso ciò che desideriamo. Ma troppo spesso, anziché essere una forza propulsiva, diventano una trappola emotiva. Ci ritroviamo a inseguire ideali irrealistici, pensando che la felicità sia un premio da guadagnare, qualcosa che ci aspetta dopo . Dopo un successo, dopo un cambiamento, dopo un traguardo. E così, anziché vivere il presente, ci immergiamo in un continuo rimandare, inseguendo un’asticel...

Sempre la stessa scena: la vita nei circuiti invisibili dello schema

  "Porto addosso tutte le ferite delle battaglie che ho evitato". Fernando Pessoa coglie in queste parole una verità silenziosa e potente. Quelle battaglie che non abbiamo combattuto – per paura, per mancanza di strumenti, per amore – ci segnano comunque. Restano dentro di noi come impronte invisibili, trasformandosi in schemi disfunzionali: modi ripetitivi di pensare, sentire e reagire, che ci fanno inciampare sempre nello stesso punto, anche quando cambiano i luoghi e i volti. Questi schemi nascono quando, nell’infanzia, bisogni fondamentali come l’accoglienza, la protezione, la validazione o l’autonomia non vengono soddisfatti. In quei vuoti, impariamo strategie di sopravvivenza: essere perfetti per meritare amore, controllare per sentirsi al sicuro, annullarsi per essere accettati. Con gli anni, quelle strategie diventano copioni interiori che plasmano le nostre relazioni e il nostro modo di percepirci. Beck li ha chiamati “schemi cognitivi negativi”, Young li definisce...

Benvenuti

Sono lieta di presentarvi il mio blog. Sono una psicologa palermitana di adozione, vitese di nascita, con radici nella vibrante cultura di Palermo e un cuore che batte per la psicologia. Ma c'è un colpo di scena in questa storia: ho trasferito la mia vita e la mia passione a Parigi, immergendomi nell'atmosfera affascinante e ricca di storia di questa città cosmopolita. Questo blog è il risultato di una passione contagiosa per la psicologia, un desiderio di condividere conoscenze e spunti di riflessione con la comunità online. Attraverso una combinazione di profondità e accessibilità, vi i guiderò in un viaggio di scoperta interiore, fornendo un'esperienza coinvolgente per lettori di ogni livello di esperienza. E cosa troverete esattamente su questo blog? Articoli ben ricercati e approfonditi su una vasta gamma di argomenti psicologici. Affronterò tematiche come la gestione dello stress, l'autostima, le relazioni interpersonali, l'ansia e molto altro ancora. Ogni ...