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Pensieri lenti Pensieri veloci pregiudizi e errori o in gergo tecnico bias cognitivi








Daniel Kahneman è un illustre  psicologo, che nel 2002 ha ricevuto il premio Nobel per l'economia "per avere integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alle teoria delle decisioni in condizioni d'incertezza".

Nel suo popolare e corposo libro (666 pagine), edito in Italia da Mondadori, Pensieri lenti e veloci guida il lettore in un complesso itinerario  mentale dove chiarisce i due fondamentali meccanismi della mente umana : da una parte l'intuito, la scelta irrazionale, il pensiero immediato (pensiero veloce); dall'altro la logica , la razionalità, la scelta meditata(pensiero lento).

Mi interessa, cari lettori, mettervi a conoscenza  o suggerirvi la presenza di quell'invisibile  barriera che  ci guida nel processo decisionale, ossia,  un nutrito popolo di errori e  pregiudizi, i cosiddetti bias cognitivi (clicca sul link per scoprirli) che  sottendono sia il pensiero veloce  che quello lento e che, purtroppo,  governano non solo noi ma anche le architetture e le dinamiche della società e dell'economia. 

Essere consapevoli di questi pattern di pensiero distorti può aiutarvi a prendere decisioni più informate, a ridurre gli errori di valutazione e a migliorare le  interazioni con gli altri. Conoscere i bias cognitivi permette di:

-Prendere decisioni più razionali: Essere consapevoli dei bias cognitivi vi aiuta a valutare le informazioni in maniera più oggettiva e a prendere decisioni basate su dati e fatti concreti, anziché su percezioni distorte.

- Migliorare la capacità di problem solving: Conoscere i bias cognitivi vi permette di esaminare le situazioni in modo più ampio, considerando prospettive diverse e evitando di cadere in trappole di pensiero limitanti. Questo favorisce un approccio più creativo e flessibile nel risolvere problemi complessi.

-Comunicare in modo più efficace: Essere consapevoli dei bias cognitivi ti aiuta a evitare di cadere in schemi di pensiero automatici che possono distorcere la tua comunicazione. Puoi essere più attento/a alle tue reazioni e risposte emotive, favorendo una comunicazione più chiara, aperta e rispettosa con gli altri.

- Migliorare le relazioni interpersonali: Conoscere i bias cognitivi ti aiuta a comprendere meglio le prospettive degli altri e a evitare giudizi affrettati. Puoi essere più aperto/a all'ascolto attivo, alla comprensione reciproca e alla gestione dei conflitti in modo più costruttivo. Ciò favorisce relazioni più sane e significative con gli altri.

- Favorire una mente aperta e una crescita personale continua: Essere consapevoli dei bias cognitivi ti incoraggia a mettere in discussione le tue convinzioni e a esplorare nuove prospettive. Questo favorisce una mente aperta e una continua crescita personale, consentendoti di ampliare la tua conoscenza, adattarti ai cambiamenti e sviluppare una maggiore consapevolezza di te stesso/a.

Lascio a voi la scelta di alimentare o mettere a dieta i vostri bias cognitivi, fornendovi le preziose parole dello psicologo israeliano: "sostenere il dubbio è un lavoro più duro che cedere alla certezza" e ancora "Il mondo dentro la nostra testa non è una replica precisa della realtà; le nostre aspettative riguardo alla frequenza degli eventi sono distorte dalla quantità e dall’intensità emozionale dei messaggi cui siamo esposti." 

In altre parole, la nostra mente è un universo in continua evoluzione, ma non sempre riflesso fedele della realtà. Le aspettative che nutriamo sugli eventi sono plasmate dai messaggi che ci influenzano, spesso distorti e amplificati dall'intensità delle emozioni. È solo liberandoci da queste influenze che possiamo intraprendere il viaggio verso una percezione più nitida e una visione autentica del mondo che ci circonda.

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