"Le nostre paure sono molto più numerose dei pericoli che corriamo. Soffriamo molto di più per la nostra immaginazione che per la realtà" asseriva Seneca, filosofo, drammaturgo e politico romano, esponente dello stoicismo eclettico di età imperiale.
Lo riscontro quotidianamente nella mia pratica clinica, quanto l'immaginazione influisca sulla nostra psiche, pertanto, a partire da questa saggia visione di Seneca vorrei brevemente tratteggiare la paura al singolare, nella sua estensione e profondità, non le paure specifiche (fobie)... per quello ci vorrebbe un trattato!
La paura è una sensazione di ansia in presenza di un rischio o di una minaccia reale o immaginaria. Allo stesso modo, il concetto allude all'apprensione che proviamo ogni volta che siamo convinti che potrebbe accaderci un evento avverso.
La paura è un emozione, caratterizzata da una sensazione intensa e spiacevole, causata dalla percezione di pericolo, presente o futuro, reale o presunto.
Da una prospettiva biologica, la paura è un modello adattivo ed è un meccanismo di difesa e di sopravvivenza che permette all'individuo di rispondere velocemente ed efficacemente a situazioni minacciose.
Dal punto di vista psicologico, la paura è uno stato affettivo ed emotivo, necessario affinché l'organismo si adatti all'ambiente.
E allora, se è necessario, perché ci sentiamo costantemente in allerta per la paura di soffrire di nuovo? O di restare delusi, o di non farcela, o di essere giudicati male, o peggio ancora di essere esclusi, traditi o umiliati?
Il fatto è che la paura, quando non svolge la sua funzione adattiva e deraglia, non fa altro che mettere al bando il potere delle proprie risorse convertendo il ruolo di attore in quello di vittima.
Controllare le paure, per impedire loro di paralizzarti è lo sforzo energetico più grande compiuto dal nostro essere pensante. Poiché la paura è la reazione del nostro organismo alle minacce psichiche e fisiche, occorre affrontarle alimentando una stato di coscienza che le fa emergere e le rappresenta.
Quello che ci fa affrontare la paura è il consolidamento di una consapevolezza nutrita dalla nostra capacità di rappresentare il mondo che ci circonda.
Pertanto, l'atteggiamento personale rispetto agli elementi che ci fanno paura può cambiare nel tempo, in termini di prospettiva e importanza.
Dobbiamo, in ogni caso, sempre ricordarci che la paura è il nostro specifico modo di affrontare il pericolo, non è un aggressore, ma un regolatore interno e non bisogna liberarsi della paura altrimenti saremmo in balia del pericolo.
Per coloro che volessero approfondire il tema della Psicologia della paura suggerisco il libro della psicologa Maria Rita Ciceri, La Paura, le molte strategie di un meccanismo di difesa istintivo, della casa editrice il Mulino.
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