La fiducia si guadagna in gocce e si perde in litri, sosteneva il filosofo esistenzialista
ma anche scrittore drammaturgo e critico letterario Jean Paul Sartre.
Un aforisma esemplificativo che sottolinea sia la stretta interdipendenza tra noi stessi e gli altri ma soprattutto la fatica che occorre impiegare per cogliere uno stato di bene-essere, infatti, la fiducia è un sentimento che si nutre della relazione che abbiamo con noi stessi e con gli altri.
E' un tratto della personalità che caratterizza la tendenza delle persone a fidarsi o diffidare dagli altri, ed è fondativa e pregiudicante di qualsivoglia relazione sia quella con noi stessi, sia quella amicale, lavorativa o familiare.
In questo articolo mi soffermerò brevemente sulla fiducia in se stessi.
La fiducia in se stessi è una cosa che si avverte o meglio s’intuisce, e dipende da un’alchimia dettata da una meta interiore. È il frutto della combinazione di più fattori che possono ostacolarla (quando la relazione mina la fiducia) o implementarla (quando la relazione è fondata sull'ascolto). Le strade che conducono alla fiducia in se stessi sono differenti ma, una volta acquisita, essa sostiene ciascuno di noi nella stessa maniera.
Esiste un’unica fiducia in se stessi, ma esistono modi diversi per conquistarla.
Conquistare la fiducia in se stessi implica una metamorfosi interiore che a volte è ostacolata dal notevole talento che abbiamo di mentire a noi stessi per evitare di ascoltarci. Avere fiducia in se stessi non vuol dire esseri sicuri di sé , ma tradurre e accettare i lati buoni e cattivi di noi stessi.
Vuol dire intercettare il coraggio di affrontare l'incerto anziché fuggirlo. Trovare nel dubbio la forza di prendere lo slancio.
La fiducia in sé stessi rappresenta un prodotto dell'autostima che, a sua volta, per definizione è l'accettazione del proprio valore individuale.
L'autostima aumenta con la consapevolezza di sé.
Accettare i limiti della nostra realtà è uno dei tasselli essenziali per ricostruire uno sguardo sano su noi stessi.
Avere fiducia in se stessi è accettare di non controllare tutto.
Questo senso di sicurezza interna non è innato, si costruisce per tutta la vita e, ben lontani dall'affidarsi a metodi "pronti all'uso" o a "elenchi" da seguire pedissequamente, viene conquistata da vari percorsi a sua volta alimentati da una buona conoscenza di sé.
La fiducia in se stessi, è il suo paradosso, è sempre una fiducia in qualcosa di diverso da se stessi. Sviluppare un'abilità ci permette anche di aumentare la nostra fiducia: impariamo a superare gli ostacoli (interni ed esterni), ad affermare la nostra volontà e il nostro desiderio, a mettere il nostro essere al lavoro, a impegnarci finché non ci concentriamo sulle nostre capacità e ci apriamo a qualcos'altro, in quanto siamo esseri in relazione agli altri e non monadi isolate che accumulano abilità.
Per coloro che vogliono approfondire l'argomento: Fiducia in se stessi, consiglio la lettura del libro di Charles Pepin, La fiducia in se stessi. Una filosofia, edito dalla casa editrice La nave di Teseo.
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