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Self compassion o essere gentili con se stessi



Nei momenti difficili, perché non ci rivolgiamo a noi stessi con la stessa premura che riserviamo ai nostri migliori amici? Perché non utilizziamo parole gentili accorte e rassicuranti, proprio come faremmo con loro quando si trovano in difficoltà?

L'importante concetto di "self-compassion" è stato introdotto nel campo della  psicologia da Kristin Neff, una psicologa statunitense e ricercatrice pioniera nel campo di questo argomento.
Negli anni 2000,  Neff ha iniziato a esplorare e sviluppare questo concetto, diventando da allora una delle figure in quest'area di studio.  
Il suo lavoro ha suscitato un grande interesse nella comunità scientifica e nel pubblico, dimostrando gli evidenti vantaggi psicologici ed emotivi di trattare se stessi con gentilezza e compassione.  Kristin Neff ha prodotto numerosi libri sull'argomento e continua a sostenere la ricerca e la pratica della self compassion come strumento per la guarigione e il benessere.
Il nucleo del suo lavoro ruota attorno alla relazione che intratteniamo con noi stessi in ogni momento. 

In un'epoca in cui l'autocritica e il giudizio verso di noi sembrano essere all'ordine del giorno, la self-compassion emerge come un prezioso antidoto per coltivare la felicità e la serenità interiore.
Essere gentili con noi stessi non significa indulgere nell'autocompiacimento o nel narcisismo, ma abbracciare un atteggiamento di accettazione e cura verso la nostra umanità imperfetta.
La self-compassion costituisce un processo intrapsichico che richiede un elevato grado di consapevolezza, una paziente perseveranza e una dedizione costante. Tuttavia, i benefici che ne derivano ripagano abbondantemente lo sforzo.
Nella quotidianità, ci si trova spesso a fronteggiare sfide, delusioni e momenti di insicurezza. È proprio in queste frangenti che la self- compassion si rivela come una guida inestimabile, orientandoci attraverso le tempeste emotive e fornendoci un supporto confortante, una profonda comprensione e un rispetto  autentico per il nostro sé interiore.

Un esempio concreto potrebbe essere il seguente: immagina di avere commesso un errore grave sul lavoro. La voce critica all'interno di te potrebbe iniziare a sussurarti parole di autocommiserazione e autocritica, Tuttavia, grazie alla self compassion potresti invece dire a te stesso :"Si, ho commesso un errore, ma tutti ne commettono. Non sono perfetto, e va bene così. Posso imparare da queta esperienza e fare meglio in futuro."

Coltivarla  richiede innanzitutto una sincera consapevolezza di noi stessi e delle nostre emozioni. Troppo spesso ci lasciamo influenzare dalla voce critica interna, che ci costringe a soddisfare aspettative irrealistiche  e ci spinge a confrontarci costantemente con gli altri. 

La self-compassion, al contrario, ci invita ad essere consapevoli dei nostri sentimenti senza giudicarli o criticarli. Questo ci permette di abbracciare la nostra umanità e di vedere le nostre difficoltà come parte integrante del percorso di crescita e autorealizzazione.
La gentilezza verso il proprio sé implica un rispetto verso se stessi, con la concessione di spazio per il riposo, la nutrizione e l'autocura. Questa pratica conduce anche al riconoscimento dei nostri successi e dei progressi compiuti. Ogni passo in avanti, anche se modesto, merita il nostro sincero apprezzamento e il nostro sostegno.
Un elemento essenziale nell'ambito della self compassion è l'ascolto attivo di sé stessi. È benefico prendersi un momento per riflettere sulla giornata trascorsa e sulle emozioni che stiamo sperimentando. Quali sensazioni ci pervadono? Cosa ha suscitato una profonda reazione in noi?

Infine, la self-compassion ci invita a coltivare una prospettiva compassionevole verso l'intera umanità. Quando riconosciamo e accettiamo la nostra umanità con tutte le sue fragilità e imperfezioni, siamo in grado di comprendere lo stesso atteggiamento verso gli altri.

 La compassione verso gli altri e la gentilezza verso noi stessi sono strettamente intrecciate, creando un circolo virtuoso di amore e comprensione reciproca.
Alimentarla , la self compassion,  richiede tempo, pratica e pazienza, ma i suoi benefici si riflettono in ogni aspetto della nostra vita, promuovendo il benessere, l'autenticità e l'equilibrio interiore.
 Nella quotidianità possiamo nutrirci di gentilezza , accettazione e perdono.
In questo modo, diventiamo non solo migliori amici di noi stessi, ma anche migliori compagni di viaggio nella nostra della vita.

 Avviare il processo di esplorazione della self-compassion rappresenta il fondamentale punto d'inizio verso un'esistenza più appagante e significativa, perché, come diceva Buddha: "Puoi cercare in tutto l'universo qualcuno che sia meritevole del tuo amore e del tuo affetto più di te stesso e non lo troverai in alcun luogo. Tu stesso, come chiunque altro nell'intero universo, meriti il tuo amore ed il tuo affetto."

Commenti

Anonimo ha detto…
Lettura interessante 🧐 Grazie

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