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Pensieri lenti Pensieri veloci pregiudizi e errori o in gergo tecnico bias cognitivi

Daniel Kahneman è un illustre  psicologo, che nel 2002 ha ricevuto il premio Nobel per l'economia "per avere integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alle teoria delle decisioni in condizioni d'incertezza". Nel suo popolare e corposo libro (666 pagine), edito in Italia da Mondadori,  Pensieri lenti e veloci guida il lettore in un complesso itinerario  mentale dove chiarisce i due fondamentali meccanismi della mente umana : da una parte l'intuito, la scelta irrazionale, il pensiero immediato (pensiero veloce); dall'altro la logica , la razionalità, la scelta meditata(pensiero lento). Mi interessa, cari lettori, mettervi a conoscenza  o suggerirvi la presenza di quell'invisibile  barriera che  ci guida nel processo decisionale, ossia,  un nutrito popolo di errori e  pregiudizi, i cosiddetti bias cognitivi  (clicca sul link per scoprirli) che  sottendo...

Non c 'è presa di coscienza senza dolore

Il filosofo contemporaneo Byung-Chul Han  , nel recente libro (febbraio 2021) edito da Einaudi,  La società senza dolore   scrive  che noi "viviamo in una società della positività che tenta di sbarazzarsi di tutto ciò che è negativo. Oggi il dolore viene privato di qualsiasi possibilità di espressione : viene condannato a tacere. La società palliativa non permette di animare , verbalizzare il dolore facendone una passione. La società palliativa  è una società del mi piace, che cade vittima della mania di voler piacere a tutti i costi Ogni cosa viene tirata a lustro finché non suscita approvazione. Il like è l 'emblema , il vero e proprio analgesico della società. Non domina solo i social media , ma anche tutti gli ambiti della cultura. Nulla deve far più male. Non solo l'arte , ma anche la vita stessa deve essere instagrammabile , ovvero priva di angoli e spigoli, di conflitti e contraddizioni che potrebbero provocare dolore. Ci si scorda che il dolo...

A Colloquio con il proprio sé

Mi piace intraprendere, sinteticamente, un discorso che alimenti e dia valore e importanza a una sensibilità critica e gaudente nei confronti di sé stessi. Spesso, quando facciamo appello nella nostra mente al colloquio , non pensiamo a noi stessi, bensì agli altri.  La celebrazione dell'interiorità non significa né essere severi con sé stessi né autocelebrativi, bensì onestamente consapevoli. Ne è un esempio virtuoso,  Marco Aurelio   che  nel famoso libro   Colloquio con sé stesso , uno dei testi  più moderni del mondo classico, suggerisce traiettorie mentali che incoraggiano il colloquio con sé stessi. Tra i pensieri più intimi dell'imperatore romano,  sottopongo  alla vostra attenzione e riflessione questo: "Ricorda, tutto ciò che sentiamo è un opinione non un fatto. Tutto ciò che vediamo una prospettiva non la verità!" . Questa visione stoica, ci indirizza non solo alla relatività degli eventi, dei diversi punti di vista e prospett...

Psicologo no, psicologo forse, psicologo si

Albert BANDURA , insigne e autorevole psicologo canadese,  scriveva : "la psicologia non può dire alle persone come dovrebbero vivere la loro vita. Tuttavia, può trasmettere loro un senso che le porti verso un efficace cambiamento personale e sociale".  Le opinioni sugli psicologi , nel sentire comune, non sono compatte e spesso si nutrono di pregiudizi e stereotipi. La prospettiva sulla figura dello psicologo si è arricchita ed evoluta di senso e significato, in senso positivo, dopo la pandemia. Gli ultimi due anni hanno lasciato il segno, in ognuno di noi (psicologi  compresi), e l' impatto del Covid -19 sulla nostra salute mentale   ha avuto un impatto considerevole. Le fragilità, le paure, le angosce, i traumi, i conflitti, le ansie, le insicurezze, il non sentirsi compresi, non amati, non capiti hanno ragion d'essere oppure no? La risposta che vi darete sarà: psicologo no, psicologo forse, psicologo si.  

Forse diventare adulti è non attribuire colpe ad altri

La maternità di questa frase così essenziale e profonda :"Forse diventare adulti è non attribuire colpe ad altri" è di   Teresa Ciabatti , scrittrice italiana contemporanea che apprezzo per svariati motivi. Un motivo di plauso è che intercetto nel suo stile narrativo una componente ipotetica. Le ipotesi hanno un volto  assiomatico, vale a dire non si possono mettere in dubbio. Il forse, dona dignità e potenza al concetto di maturità. Cosa significa diventare adulti? Forse, aggiungo io: riconoscere e arginare la nostra parte, la nostra quota infantile, per dare spazio a quella adulta.  Diventare adulti è vestire un abito comodo, confortevole, equipaggiarsi per difendersi, proteggersi dalle intemperie per non bagnarsi ed evitare un raffreddore o peggio ancora  una polmonite.  Diventare adulti è un processo in divenire, una '"meta'"  interiore, un ambizione da nutrire nella quotidianità per salvaguardarsi e crescere senza sosta. Non si diventa adul...

Mi dispiace identikit di un modo di dire

Prendo a prestito una frase famosa di Stephen King :  "il mi dispiace  è il pronto soccorso delle emozioni umane" per  analizzare, brevemente, un enunciato ricorrente nelle nostre quotidianità.  Il pronto soccorso è un luogo che evoca l'emergenza , una circostanza imprevista, una situazione negativa istantanea  cui si deve far fronte in modo immediato.  Quante volte nella nostra vita abbiamo detto mi dispiace...e quante volte questo "modo di dire " è stato sincero, accorato o circonstanziato? e quante   è stato un mi dispiace di "servizio", utile a spegnere un incendio relazionale?  Ciascun lettore , rifletterà sugli itinerari di vita dove si è più volte scontrato nei vari luoghi  del mi dispiace. Ritengo  utile e funzionale, pertanto, adottare un percorso mentale che  identifichi non solo  i lineamenti del " mi dispiace " per riconoscerne il volto, ma anche  consapevolizzarli  o esserne coscienti. Adottare la s...

Benvenuti

Sono lieta di presentarvi il mio blog. Sono una psicologa palermitana di adozione, vitese di nascita, con radici nella vibrante cultura di Palermo e un cuore che batte per la psicologia. Ma c'è un colpo di scena in questa storia: ho trasferito la mia vita e la mia passione a Parigi, immergendomi nell'atmosfera affascinante e ricca di storia di questa città cosmopolita. Questo blog è il risultato di una passione contagiosa per la psicologia, un desiderio di condividere conoscenze e spunti di riflessione con la comunità online. Attraverso una combinazione di profondità e accessibilità, vi i guiderò in un viaggio di scoperta interiore, fornendo un'esperienza coinvolgente per lettori di ogni livello di esperienza. E cosa troverete esattamente su questo blog? Articoli ben ricercati e approfonditi su una vasta gamma di argomenti psicologici. Affronterò tematiche come la gestione dello stress, l'autostima, le relazioni interpersonali, l'ansia e molto altro ancora. Ogni ...