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Self compassion o essere gentili con se stessi

Nei momenti difficili, perché non ci rivolgiamo a noi stessi con la stessa premura che riserviamo ai nostri migliori amici? Perché non utilizziamo parole gentili accorte e rassicuranti, proprio come faremmo con loro quando si trovano in difficoltà? L'importante concetto di "self-compassion" è stato introdotto nel campo della  psicologia da Kristin Neff, una psicologa statunitense e ricercatrice pioniera nel campo di questo argomento. Negli anni 2000,  Neff ha iniziato a esplorare e sviluppare questo concetto, diventando da allora una delle figure in quest'area di studio.   Il suo lavoro ha suscitato un grande interesse nella comunità scientifica e nel pubblico, dimostrando gli evidenti vantaggi psicologici ed emotivi di trattare se stessi con gentilezza e compassione.  Kristin Neff ha prodotto numerosi libri sull'argomento e continua a sostenere la ricerca e la pratica della self compassion come strumento per la guarigione e il benessere. Il nucleo del suo lavor...

Anatomia psicologica del senso di colpa

Nel celebre libro "La provincia dell'uomo", l'acclamato scrittore, saggista e aforista bulgaro Elias Canetti ci ha offerto una profonda riflessione sui sentimenti di colpa. La sua affermazione che "la cosa spaventosa nei sentimenti di colpa è che neanche essi sono giusti" ci invita a considerare che i sentimenti di colpa non sempre sono razionali o giustificati, ma possono invece diventare una fonte di paura e sofferenza.  Spesso ci troviamo a provare un senso di colpa per cose che non abbiamo fatto o che non sono sotto il nostro controllo.  Questi sentimenti possono essere influenzati da fattori come eventi naturali, azioni di altre persone, motivi culturali o religiosi, che non sempre trovano riscontro nella realtà oggettiva. In altre parole, il senso di colpa può essere influenzato da molteplici fattori e non necessariamente corrispondere alla realtà o essere proporzionato alla colpa effettiva. A volte ci sentiamo più in colpa di quanto sia necessario o g...

Procrastinazione: primo o poi lo faccio!

  “La procrastinazione è la ribellione dell'anima contro l'intrappolamento”, scrive  Nassim Nicholas Taleb, nella raccolta di aforismi: Il letto di Procuste , una ribellione  che però non ci rende liberi ma prigionieri di noi stessi. I nostri pensieri possono essere il nostro peggior nemico quando si tratta di perseguire un obiettivo. Pensiamo a molte ragioni per non agire come volevamo. Nello spazio sospeso tra la presa di una decisione e la decisione stessa entra in scena la  procrastinazione. Il termine procrastinazione, deriva dal latino crastinus che vuol dire domani , il vocabolario Treccani ne da la seguente definizione: differire, rinviare da un giorno all'altro, dall'oggi al domani, allo scopo di  guadagnare tempo o addirittura con l'intenzione di non fare quello che si dovrebbe.  La procrastinazione deriva anche dall'antica parola greca akrasia - fare qualcosa contro il nostro miglior giudizio, catalogabile come un atteggiamento malsano  da...

Dialogo: averne cura per una comunicazione generativa

  Il termine dialogo deriva dal greco DIA che significa attraverso e LOGOS che letteralmente vuol dire parola. L’immagine che questo termine evoca è un fluire di parole che scorrono fra e attraverso di noi.   Il potente valore del dialogo, quale strumento prezioso, ci permette di dare vita o costruire un percorso che ci porta, volente o nolente, in una direzione definita che possa essere ricca o povera, accogliente o fastidiosa. Determinante per il suo esito generativo è che il dialogo sia intriso e contaminato da ascolto costruttivo; ma soprattutto dobbiamo associare all'uso del dialogo la piena e convinta consapevolezza che " In ogni momento abbiamo il potenziale per servire la vita oppure distruggerla ”, come sosteneva Marshall Rosenberg nel suo libro Preferisci avere ragione o essere felice ? Lo stesso autore asseriva che le parole possono essere ponti o muri. In ogni caso il dialogo riveste un ruolo di tutto ris...

La traiettoria delle abitudini

  Tutta la nostra vita, per quanto abbia una forma definita, non è che una massa di abitudini , dichiarava nel 1882 William James.  Il  monito del filosofo fondatore della psicologia funzionale è quanto mai attuale, nonostante sia passato più di  un secolo.  In questo articolo, affronterò l'interessante e affascinante  tema delle abitudini e dello  smisurato potere che hanno su di noi e sulla nostra quotidianità.  La nostra vita è caratterizzata da un insieme di abitudini. La maggior parte delle scelte, e delle relative azioni che svolgiamo quotidianamente, non sono frutto di riflessioni, ma vengono eseguite meccanicamente.   E benché, se viste singolarmente, non abbiano grande significato, nel loro complesso le abitudini influenzano enormemente la nostra salute, il nostro lavoro, la nostra situazione economica e il nostro benessere bio-psico-sociale. Ma per quale motivo esse affiorano inesorabili e condizionano le nostre vite? Le abitudini ...

Ho paura di....

  "Le nostre  paure  sono molto più numerose dei  pericoli  che corriamo.  Soffriamo  molto di più per la nostra  immaginazione  che per la  realtà "  asseriva S eneca,  filosofo, drammaturgo e politico romano, esponente dello stoicismo eclettico di età imperiale.   Lo riscontro quotidianamente nella mia pratica clinica, quanto l'immaginazione influisca sulla nostra psiche, pertanto, a partire da questa saggia visione di Seneca vorrei brevemente tratteggiare  la paura al singolare, nella sua estensione e profondità, non le paure specifiche (fobie)... per quello ci vorrebbe un trattato! La paura   è una sensazione  di ansia in presenza di un rischio o di una minaccia  reale  o  immaginaria.  Allo stesso modo, il concetto allude all'apprensione che proviamo ogni volta che siamo convinti che potrebbe  accaderci  un evento avverso.  La paura è un emozione, caratterizzata d...

Percorso/i della fiducia in se stessi

La fiducia si guadagna in gocce e si perde in litri, sosteneva il filosofo esistenzialista ma anche scrittore drammaturgo e critico letterario   Jean Paul Sartre. Un aforisma esemplificativo che sottolinea  sia  la  stretta interdipendenza tra noi stessi e gli altri ma soprattutto la fatica che occorre impiegare per cogliere uno stato di  bene-essere, infatti, l a fiducia è un sentimento che si nutre della relazione che abbiamo con noi stessi e con gli altri. E' un tratto della personalità che caratterizza la tendenza delle persone a fidarsi o diffidare dagli altri, ed è fondativa e pregiudicante di qualsivoglia relazione  sia quella con noi stessi, sia quella amicale, lavorativa o  familiare. In questo articolo mi soffermerò brevemente  sulla  fiducia in se stessi. La fiducia in se stessi è una cosa che si avverte o meglio s’intuisce, e  dipende da un’alchimia dettata da una meta interiore .  È il frutto della combinazione di...

L'audacia psicologica

  audentis photo gbscavuzzo Audentis fortuna iuvat    ( la fortuna aiuta gli audaci) è una locuzione latina risalente al 19 A.C tratta dal X  Libro dell'Eneide di Virgilio, diventata nel tempo un mòtto ossia un detto sentenzioso, una massima morale o moraleggiante,  che ci esorta   a essere volitivi e coraggiosi   davanti a qualsiasi tipo di evento, anche il più terribile e imprevisto, poiché la sorte - il "fato" - è dalla parte di coloro che osano e sanno prendere gli opportuni rischi.  Ma cos'è l'audacia e cosa la distingue dal coraggio?  L'audacia è  smisurata ed è quella che ci permette di affermarci al di la di ciò di cui pensavamo di essere capaci. Il coraggio, è prima di tutto una reazione, una forza di resistenza e  si esprime nelle situazioni che sopportiamo: pandemie , malattie, avversità.  Il coraggio,  per citare Mark Twain, è resistenza alla paura e dominio della paura, ma non assenza di paura. L'au...